Queer Beauties è il disco d’esordio di Lyre
Un tema guida centrale per questo lavoro, è stato il doppio che ci abita, Il contrasto, il maschile e il femminile e la necessità di far vivere e esprimere entrambi, rompendo certe gabbie interiori portate dentro dall’infanzia, insieme a ombre profonde come quella emanata da queste bellezze zoppicanti, in cui mi sono specchiata, strambe, ambigue e regine anch’esse del doppio, al cui interno è nascosta una luce potentissima. Le ombre dorate come le chiamava Carl Jung di questi nostri corpi corazzati.
La ricerca di un costante contrasto inoltre, a livello di produzione musicale, (e in questo Giuliano Pascoe è stato incredibile) per me stato fondamentale per esprimere al meglio questo strappo, questa dualità. Spesso mi sono ritrovata a creare assiduamente ritmiche ossessive, zoppe, taglienti e metalliche, violente a livello sonoro che potessero contrapporsi in modo prepotente su melodie delicate in armonie sospese. Un mondo in cui a un bombardamento violento e costante si schierasse una voce fragile, profondamente intima e disarmata, come per Dorothy, o , come per Broken Flowers, una voce scura e irriverente, severa e tagliente, necessariamente distruttiva che si imponesse e portasse avanti il proprio universo ossessivo, come sacerdotessa spietata di un rito antico , necessario